Preservare gli ecosistemi marini in cui vivono molte specie è un’azione ancora più determinante che preservare le specie stesse.

Prendersi cura degli habitat marini significa infatti garantire la sopravvivenza a tutte le decine di migliaia di creature che lo popolano. La maggior parte di esse non sono di interesse commerciale (perché non commestibili, o perché non contengono molecole utili per l’uomo), ma magari possiedono un grandissimo interesse naturalistico. Ci si riferisce ai miliardi di batteri, ai piccoli crostacei, ai molluschi, alle alghe, a spugne e invertebrati di ogni sorta che costituiscono le fondamenta di ogni ambiente naturale. Senza un ambiente marino sano e in equilibrio, senza una ricca biodiversità di specie vegetali e animali, anche i pesci pregiati saranno destinati a sparire.

Ad oggi la pesca risulta molto dannosa per gli ecosistemi marini.

In molte zone della terra, le più povere, la pesca viene ancora fatta con gli esplosivi. Nelle zone più ricche gli esplosivi sono sostituiti da letali ed enormi reti a strascico o draghe idrauliche, che hanno effetti persino peggiori di una bomba. Ci sono zone del Mare del Nord dove i fondali subiscono fino a 400 passaggi di reti a strascico in un anno. Pensa che un solo passaggio di una moderna rete a strascico potrebbe avere lo stesso impatto che in agricoltura ha un aratro passato 7 volte su una superficie produttiva. In agricoltura non si fa, perché poi non crescerebbe più nulla.

Viene da chiedersi perché la pesca sia così dannosa. La risposta è semplice, ma al contempo sconcertante.

Nessuno è costretto a pagare per i danni causati all’ambiente.

In questo senso, chi ama il mare sceglie di essere delicato con lui e prende le distanze da chi lo sfrutta, incurante del danno che sta causando solo perché nessuno gliene chiederà conto.
Prendersi dunque cura di pescare senza danneggiare i fondali, preoccuparsi di non inquinare, e non acquistare prodotti inquinanti, è un grande atto di amore e di responsabilità verso il mondo che ci mantiene in vita.

Nel rispetto degli habitat marini anche tu puoi essere parte attiva e contribuire positivamente.

Scegli pesce pescato con attrezzi da pesca poco o per nulla dannosi.

Controlla la nostra Guida al pesce giusto (o scarica quella cartacea qui) per sapere se uno strumento lo sia o meno.
Da dicembre 2014 tutte le etichette di pesce fresco al banco devono riportare lo strumento di pesca utilizzato per catturarlo. Se non è scritto chiaramente, chiedi al pescivendolo.

Ottenere questa informazione è un tuo diritto.